Come funziona Google?

Il nuovo algoritmo di Google (Big G) interpreta sempre più fedelmente il pensiero umano, il web è un intreccio di algoritmi che scansionano e analizzano un’immane quantità di contenuti, per restituire agli utenti i risultati più utili ed attinenti alle loro necessità e ricerche.

Sempre più algoritmi dei motori di ricerca tendono ad avvicinarsi all’intelletto umano, attraverso l’intelligenza artificiale, ma come possiamo comprendere il sofisticato meccanismo che sta dietro ogni ricerca che facciamo?

 

L’algoritmo di Google, questo sconosciuto

Google, come ogni motore di ricerca ed ogni social, è composto da algoritmi, ossia una successione di istruzioni che definiscono le operazioni da eseguire per ottenere alcuni risultati.

Quello di Google, basato su un numero indefinito di regole e fattori, è altamente segreto e permette di offrire agli utenti che fanno una ricerca digitando una query (parola/frase di ricerca) di offrire loro risposte efficaci e pertinenti.

Ma Google non è una formula matematica elaborata per decodificare gli intenti di ricerca quando gli utenti lo interrogano, bensì si è evoluto tanto da arrivare all’auto-apprendimento.

Ebbene sì, ha migliorato le proprie performance basando l’algoritmo sull’intelligenza artificiale, che permette a Big G di imparare da se stesso, incrementando il proprio sapere da informazioni apprese in precedenza.

 

La ricerca di Google: dalla A alla Z

Ti sei mai chiesto come funziona la ricerca di Google?

Cosa succede in quel brevissimo lasso di tempo – poche frazioni di secondo – dal momento in cui fai la ricerca, al momento in cui ti vengono proposte milioni di risposte ordinate?

Come fa Google ad eliminare la maggior parte di pagine considerate spam?

Come il motore capisce esattamente cosa intendi per fornirti la risposta che cerchi?

Per ogni ricerca che esegui (ed eseguiamo tutti) milioni sono le pagine che offrono risultati, come fa Google a ordinarle in modo logico e fornire i risultati più pertinenti?

In realtà il lavoro non è svolto tutto sul momento, ma dietro c’è una grande organizzazione che permette al motore di ricerca di sistemare i contenuti in una grandissima “biblioteca”.

Giornalmente migliaia di software – chiamati spider, robot, crawler, ecc – analizzano in modo sistematico la rete, in caccia di nuovi contenuti, per aggiornare quelli obsoleti e non raggiunti da tempo.

In questo modo il grande archivio si popola – detto Indice di ricerca di Google – contenente centinaia di miliardi di pagine web.

 

L’Indice di Google

Una volta costruita la grande biblioteca (l’archivio, o Indice), le pagine sono ordinate in base ad alcune informazioni per poi essere selezionate e presentate agli utenti secondo le loro richieste attraverso le parole/frasi di ricerca.

In realtà le pagine proposte nei risultati di ricerca non sono quelle “reali”, bensì una copia prelevata dall’archivio, un “duplicato” periodicamente aggiornato dagli spider di Google.

L’algoritmo crea dunque in tempo reale un sistema di “ranking”, ossia una classifica dei risultati più pertinenti, prendendo in esame alcuni fattori:

  • le parole chiave usate
  • l’affidabilità delle fonti
  • la posizione geografica dell’utente
  • le impostazioni

 

Come fa Google ad essere così veloce nel restituirti i risultati?

Google è anche un insieme di tanti “data center”, ossia centri di elaborazione dati, infrastrutture informatiche e nodi di computer per coordinare e fornire i propri servizi.

Tale velocità è data dal fatto che Google ha “data center” sparsi in tutto il mondo, ognuno contiene una copia aggiornata dell’indice di ricerca e quando rivolgi un’interrogazione a Big G non fai altro che collegarti a quello più vicino.

 

Come fa Google a comprendere ciò che cerchiamo?

Non tutti scriviamo allo stesso modo, prova a pensare alla nostra bellissima Italia dove alcune espressioni sono usate in alcune regioni e in altre no. La comprensione di ciò che scriviamo è quindi cruciale e questo è un altro sforzo compito da Big G.

Ti sarà certamente capitato, durante una ricerca, di digitare male una parola e Google ti presenta la frase “forse cercavi: …” presentandoti quella corretta.

Il motore di ricerca comprende e corregge gli errori di ortografia usando una enorme banca dati di collegamenti linguistici e sinonimi, frutto di anni di lavoro, che permette a Google di comprendere meglio il significato delle parole.

Il sistema inoltre considera se stiamo cercando qualcosa di tendenza in quel momento, presentandoci le pagine aggiornate.

 

Come appaino le pagine in alto?

Ogni motore di ricerca è composto da più algoritmi, ciascuno con una propria funzione. Per esempio, uno specifico prende in considerazione la “freschezza” dei contenuti, analizzando la leggibilità di una pagina e quante volte un termine compare nella stessa.

Inoltre osservando il contesto attraverso la tua posizione, Google è in grado di restituirti le informazioni cercate.

Per esempio, se cerchi “football” e sei in America ti restituirà le informazioni su quello americano, se invece sei in Italia ti presenterà i contenuti relativi al calcio.