Come nasce il computer? – 2° parte

Dopo la prima parte dell’articolo “Come nasce il computer?”, riprendiamo il nostro breve excursus sulla nascita di questo strumento largamente usato.

Rispetto ai nostri personal computer moderni siamo ancora lontani, ma la nascita del computer non è merito di un solo uomo, tanto che non si può parlare di un vero primo computer, poiché le menti umane, gli eventi e le circostanze gli hanno fornito diverse strutture e funzioni.

 

Nel 1945 fu creato Colossus a Londra con scopi puramente militari, poteva captare, decifrare, interpretare e tradurre tutti i segnali che provenivano dall’esercito nemico guidato da Hitler. Occupava lo spazio di quasi un intero appartamento all’interno di una cabina che nascondeva alla vista centinaia di valvole e fili conduttori. Un macchinario potentissimo? No davvero se confrontato con i computer moderni.

Forse oggi non arriverebbe nemmeno a pareggiare la potenza di un moderno telefono cellulare.

Nel dicembre 1943 Colossus era operativo, usato da un gruppo di eccellenti matematici guidati dal britannico Alan Turing. Il loro compito era decifrare le difficili comunicazioni dell’esercito nazista.

Colossus era considerato così importante e segreto che il primo ministro britannico di allora, Winston Churchill, dopo la guerra lo fece distruggere e su tutta l’operazione impose il segreto di stato, forse facendo bruciare perfino i progetti di costruzione.

Alan Turing nel 1946 descrisse un modello di calcolatore dotato di input e output, CPU e memoria dove immagazzinare dati. I componenti base dei computer moderni.

Nel 2007 Colossus è stato fedelmente ricostruito nello stesso luogo dove venne utilizzato – a Bletchley Park – una località a nord di Londra.

Allo stesso tempo un prototipo di macchina elettronica era usata negli Stati Uniti fin dal 1939 presso l’Iowa State Collage. È l’inizio dei primi computer elettronici.

Nel 1946 fù poi costruito il primo calcolatore interamente elettronico, dagli americani John Mauchly e John Ecker, battezzato ENIAC. Questo computer non erà così piccolo come i nosti moderni, infatti aveva 18.000 valvole, pesava 30 tonnellate e occupava uno spazio di 140 mq.

Durante le due guerre mondiali calcolatori analogici, meccanici e poi elettronici furono usati per programmare la traiettoria di siluri sui sommergibili, oltre che essere usati come dispositivi di puntamento per l’artiglieria aerea.

 

Verso i computer di oggi

Nel dopoguerra le nuove tecnologie furono messe a disposizione delle imprese industriali, arrivando poi alla progettazione di calcolatori sempre più avanzati e migliori.

Con la guerra fredda i computer scesero di nuovo in campo con lo spionaggio e l’evoluzione tecnologica. Basti pensare che lo stesso Internet – che noi tutti utilizziamo per numerosi e svariati scopi – è nato per fini militari e solo successivamente è stato messo a disposizione dell’intera popolazione, per i variegati utilizzi dei quali oggi non possiamo fare a meno.

Verso la metà degli anni ’70 fecero la loro comparsa sulla scena due figure chiave: Bill Gates e Steve Jobs, entrambi fondatori di due colossi.

È nel 1984 che Apples di Steve Jobs percorse quella via che porta agli attuali personal computer Macintosh (Mac), uno strumento elegante sia nel design che nell’interfaccia grafica.

Fu poi Microsoft che prese spunto dal successo mondiale del Mac e rielaborò molte caratteristiche portando alla creazione del sistema operativo Windows.

Oggi tutto è elaborato da potenti calcolatori sempre più piccoli, compatti e dal design accattivante.

 

Perché si chiama computer?

Il nome inglese indica una professione: chi effettua calcoli.

La NASA ha sempre impiegato calcolatori umani (uomini in carne ed ossa) fin dagli inizi degli anni ’60, ma quando poi furono introdotti i primi computer per evitare che il team “colored computers” – ossia le eccellenti matematiche afroamericane addette ai calcoli – venisse licenziato, la matematica Dorotthy Vaughan insegnò loro a programmare i nuovi IBM 7090.

Il resto è storia dei giorni nostri.

Un lungo cammino costellato da numerose menti eccellenti, diverse funzioni e utilizzi, che hanno portato ai computer che noi tutti oggi conosciamo.