Sei sicuro di voler chiudere il tuo sito web?

Se la tua attività fa parte dei “beni essenziali” potrebbe non aver subito variazioni negative ed anzi potrebbe aver visto un boom nell’aumento anche del traffico organico. La ricerca delle informazioni e la vendita sugli ecommerce – soprattutto quelli che vendono beni di prima necessità – hanno visto una crescita dal periodo del confinamento ad ora, ed il trend è tutt’ora in aumento.

Il problema sussiste per tutti coloro i quali hanno dovuto sospendere la vendita dei loro prodotti o servizi, a causa della pandemia, dovendo addirittura chiudere l’attività.

In questo ultimo anno molte attività hanno cercato di stoppare la propria attività online, magari oscurando il proprio sito web disabilitandolo… un grave errore secondo me!

Perché questa azione può avere ripercussioni negative nelle azioni di ricerca da parte degli utenti, i quali non aggiornati su ciò che sta accadendo alla tua attività non troverebbero le informazioni che cercano, riguardo ai tuoi prodotti o servizi.

Inoltre, cosa non affatto secondaria, sarebbe molto difficile recuperare le posizioni ed il traffico precedenti alla chiusura del sito, magari guadagnate faticosamente.

 

Conosci le 5 soluzioni?

Se hai un ecommerce che non riesce a proseguire la sua attività consiglio, per esempio, di contrassegnare gli articoli come esauriti limitando la possibilità di acquisto, consentendo però al cliente di aggiungere il prodotto alla lista dei desideri ed acquistarlo in un secondo momento. Così i tuoi utenti potranno ancora vedere le caratteristiche e le informazioni dei tuoi prodotti, senza perdere traffico.

In alternativa potresti bloccare in modo temporaneo solo gli acquisti dei beni non ritenuti essenziali, limitando le funzionalità del sito web solo ai beni di prima necessità e restando sempre in contatto con la tua clientela, offrendo assistenza durante il periodo di emergenza.

Altre proposte potrebbero essere le seguenti:

  1. impostare un risponditore automatico
  2. attivare una chatbot per rispondere in modo rapido ai clienti
  3. creare uno spazio live dove parlare dei tuoi prodotti e servizi
  4. creare contenuti informativi in linea con le tendenze
  5. impostare mappe di calore sul sito/ecommerce per estrarre informazioni sul comportamento degli utenti

Se offri “beni non essenziali” continua ad offrire valore ai tuoi utenti, concentrandoti sul tono del messaggio sempre positivo ed empatico.

Il comportamento e l’intento di ricerca degli utenti è del tutto cambiato in seguito all’emergenza sanitaria e probabilmente continuerà su questa strada. Si è passati dai beni basati sul desiderio ai beni essenziali, quali farmaci e cibo.

Chiedi al professionista che ti segue di analizzare la tua concorrenza e migliorare l’aspetto SEO. Se in questi anni sei rimasto concentrato sul business piuttosto che sui tuoi concorrenti questo è un buon momento per fermarsi un attimo e analizzare i tuoi competitor. Il professionista individuerà almeno 5 competitor che si presentano meglio di te nella ricerca organica, ti indicherà per quali parole chiave si posizionano meglio e da quali altri siti ricevono i backlink.

 

E se vuoi davvero disattivare il sito?

Se vuoi davvero proseguire su questa strada ecco alcuni piccoli suggerimenti per cercare di limitare i danni a livello SEO.

  1. Se hai urgente bisogno di disattivare il sito web per qualche giorno chiedi al professionista di predisporre una pagina di errore 503.
  2. Se devi disattivare il sito per un periodo più lungo dovresti fornire come risultato la home del tuo sito, indicizzabile con errore 200 e sulla quale fare il redirect temporaneo 302 per mantenere in standby il posizionamento organico che hai fino ad ora acquisito.
  3. Se invece devi rimuovere rapidamente tutto il sito web dalla ricerca puoi bloccare le url, sappi però che questo blocco avrà una durata di circa alcuni mesi.

Queste ovviamente sono soluzioni drastiche e altamente sconsigliate, che dovresti attuare proprio se non puoi farne a meno, ma sappi che rispetto ad una dura e radicale soluzione c’è sempre una via alternativa migliore.