SEO: quali le tecniche dannose?

Oggi vorrei riprendere il discorso sulle tecniche SEO ormai obsolete, considerate perfino dannose per qualunque sito web, interrotto alcuni articoli fa.

Quindi mettiti comodo e goditi la lettura.

Cominciamo:

  1. Abuso delle parole chiave. Spesso professionisti SEO alle prime armi individuano e scelgono parole chiave irrilevanti, modellano i contenuti per rispecchiare quelle di bassa qualità e convogliare un alto volume di traffico verso il sito. Ma se i tuoi servizi/prodotti non sono correttamente allineati con queste parole chiave – e soprattutto con l’intento di ricerca degli utenti – gli effetti saranno solo dannosi. Non ingannare gli utenti per indirizzarli verso argomenti distorti, ad alto volume di ricerca e aumentare la visibilità del sito, al contrario, seleziona in modo accurato le parole chiave per rivolgerti ad una nicchia di utenza che porterà sì minor traffico, ma mirato e interessato a ciò che offri.
  2. Densità di parole chiave. Google non è più influenzato dalla densità di parole chiave con cui scrivi, oggi i motori di ricerca utilizzano una moltitudine di fattori per determinare i migliori risultati da presentare ai propri utenti, che si rivolgono a loro, per trovare risposte alle loro domande. Le parole chiave sono e rimangono importanti, ma non sono gli unici aspetti; molto importante è la qualità del contenuto ed il modo in cui il messaggio viene presentato.
  3. Riempimento di parole chiave. È il trucco più vecchio del mondo. Ma davvero ti aiuta a superare la concorrenza ed apparire tra i primi risultati di ricerca? Assolutamente no! Questa pratica si chiama “keyword stuffing” ed è la ripetizione esasperata e forzata di una o più parole chiave all’interno di uno stesso contenuto. I motori di ricerca conoscono bene questa pratica e questo tentativo di manipolare i risultati di ricerca, così declassano la pagina ed il sito che presenta questa tecnica considerata scorretta.
  4. Domini esatti. Avere parole chiave preziose nel proprio url di dominio ha senso, ma l’indirizzo del sito web deve garantire coerenza con il tuo brand. Il nome di dominio dovrebbe essere breve, conciso e significativo, così da essere maggiormente memorizzabile da parte del cliente.
  5. Scrivere per i robot. Scrivere artificialmente ed in modo innaturale non ti aiuterà ed i motori di ricerca lo sanno bene. Scrivere per il web non vuol dire ripetere un argomento tutte le volte che viene menzionato usando varianti al singolare e plurale della stessa parola, in modo da coprire più aspetti, poiché i motori di ricerca sono abbastanza evoluti nel comprendere se una parola chiave è stata ripetuta. Quindi scrivi per gli esseri umani ed anche i robot comprenderanno il contenuto e faciliteranno il tuo lavoro.
  6. Acquistare link. Una volta era pratica comune acquistare link per avere molti collegamenti che puntavano al tuo sito. Ma oggi Google è in grado di identificare facilmente i siti di scarsa qualità, per questo devi verificare i requisiti dei backlink e supervisionare i siti web che puntano al tuo, perché potrebbero rivelarsi pericolosi e danneggiarti.
  7. Testo dell’ancora, o “anchor text”. I link interni ad un sito compongono la sua struttura ed un elemento HTML, che comunica agli utenti quale tipo di contenuto debba aspettarsi cliccando su di esso, è una buona pratica. In passato però l’uso di un “anchor text” ricco di parole chiave era la migliore pratica per ottimizzazione il testo per i motori di ricerca. Attraverso l’algoritmo Penguin, Google ha identificato i contenuti sovra ottimizzati, penalizzandoli, perché il motore di ricerca pensa che tu non lo scriva per gli utenti, bensì per imbonirlo.
  8. Pagine per tutte le parole chiave. Una tattica utile per ottenere un buon posizionamento per ogni variante di parola chiave. Ciò porterà ad un auto cannibalismo del sito e lo renderà molto difficile da navigare poiché i contenuti saranno simili gli uni agli altri, duplicati su più pagine.
  9. Contenuto scadente. C’è stato un tempo in cui il contenuto di bassissima qualità poteva essere classificato, ma i tempi sono cambiati. Il contenuto rubato o pieno di parole chiave ne è un esempio. Per essere premiati nella SEO devi proporre contenuti di qualità. Ricorda sempre: “the contenti is the king” (il contenuto è il re). Se ti sei perso questo articolo ti consiglio di leggerlo.

Buona lettura. Alla prossima!!