Un patentino per i minori su internet?

Sia internet che i social sono risorse e strumenti preziosi, ma possono essere anche nocivi secondo l’uso che ne facciamo. Quanto accade sui social, ed in particolare su Tik Tok, è un campanello d’allarme tardivo per i genitori, che dovrebbero sempre controllare l’attività dei loro figli su queste piattaforme.

Da una ricerca condotta dalla Polizia di Stato è emerso che il 55% degli adolescenti vorrebbero un patentino per l’uso sicuro dei social e della rete e se fosse introdotto sarebbero interessati a prenderlo.

Tra i 2.475 adolescenti delle scuole secondarie che hanno risposto al questionario ¼ ritiene che la “patente per il web” dovrebbe essere al pari di quella dell’automobile o del motorino. In poche parole obbligatoria.

I giovani tra gli 11 ed i 13 anni sono favorevoli a questa soluzione, consapevoli della necessità di formarsi adeguatamente prima di usare la rete in sicurezza.

A quale età si dovrebbe iniziare ad usare i social da soli?

  • Per il 40,5% l’età di ingresso dovrebbe essere fissata a 14 anni;
  • per il 14,5% a 16 anni;
  • per il 22,5% – i più tolleranti – a partire dagli 11 anni;
  • per il 4,5% invece impedirebbe l’accesso autonomo prima dei 18 anni;
  • mentre il resto si apre ad opzioni diverse e pensare che non ci sia un’età giusta.

Significativo il fatto che i ragazzi tra i 14 ed i 17 anni precluderebbe l’accesso ai social ai loro coetanei più piccoli, perché spesso non si pensa alle conseguenze delle azioni, specie in un mondo dai confini così labili.

 

6 consigli per i genitori di minori

Ecco 6 consigli che possono essere molto utili ai genitori di minori.

  1. Basi digitali: se vuoi proteggere tuo figlio online devi insegnargli le competenze base sulla sicurezza, quali scegliere una connessione Wi-Fi sicura, riconoscere i siti web sicuri, come impostare la privacy. Oggi sappiamo bene che già a partire dai 6 anni (o addirittura prima) molti bambini hanno accesso allo smartphone o al tablet dei loro genitori, per questo parliamo di tecnologia in tenera età. Prima ancora dell’età critica – 13 anni – per aprire un account sui social. Quindi se i tuoi figli sono già sui social è consigliabile divenirne amici su tali piattaforme e seguirli nelle loro attività in rete: con chi entrano in contatto, quali contenuti visionano e quali condividono, ecc. ciò non significa spiarli, ma supervisionare cosa stanno facendo.
  2. Non accettare caramelle da uno sconosciuto. Un divieto tramandato da genitori a figli da generazioni. Per questo è impostante aiutare i figli a capire come e quando condividere le informazioni personali e capire se la piattaforma è in tal senso affidabile. Se le persone non rispettano le sue informazioni personali non devono accedervi.
  3. Community. Quando tuo figlio si iscrive alle community online devi essere certo che l’ambiente frequentato sia positivo e sano, poiché per molti giovani queste piattaforme sono una vera e propria estensione della vita reale. Insegna a tuo figlio a partecipare alle community ed a capire quali sono le relazioni sane basate sul rispetto reciproco. Questo varrà sia nella vita virtuale che in quella reale.
  4. Dai il buon esempio. I bambini imitano le azioni degli adulti e ciò vale sia nel mondo offline che online. Imponi dei limiti (orario o periodi della giornata o della vita familiare) in cui tuo figlio può usare i social media, stare online e chattare. È importante che il rispetto parta da te che sei il genitore. Per esempio quando siete a tavola non usare tu per primo il cellulare.
  5. Verifica le informazioni. Non tutto ciò che si legge in internet corrisponde alla verità. Ormai ci informiamo più sui social che sulle testate giornalistiche, ma non sempre le informazioni che troviamo sono attendibili. Già per gli adulti – ed ancor meno per i giovani – non è facile, né immediato, capire se siano attendibili ecco perché è importante verificare i contenuti prima di condividerli. Insegna a tuo figlio a porsi le famose 5 domande: chi li ha creati? Quando? Dove? Perché? Come?
  6. Se i tuoi figli usano un servizio online, una piattaforma oppure un’app, che non consoci chiedi loro di mostrartela. Può rivelarsi un buon momento per parlare di sicurezza, protezione e privacy dei suoi dati.

 

Soglia di età

Il Garante per l’infanzia e l’adolescenza ha ribadito di recente che al di sotto dei 13 anni, per iscriversi ai canali social, è necessario il consenso dei genitori. Ciò in seguito ai drammatici fatti accaduti nei giorni scorsi, che hanno coinvolto in maniera tragica bambini impegnati in sfide sui social. Non è un mistero la troppa disinvoltura su queste piattaforme di bambini e di ragazzini. Oggi la parola d’ordine è “apparire”, più che “essere” e spesso i social sono un megafono per mostrare il meglio di sé, ostentare ciò che si ha, rappresentare una quotidianità artefatta in cui l’autenticità è rilegata in secondo piano. Nella nostra era digitale si è spinti a fare a gara a raggiungere un numero sempre più elevato di followers e ottenere più like, come se la reputazione, l’autostima e le capacità si misurassero attraverso il seguito che si raggiunge sul web.

Ricorda un vecchio proverbio sempreverde: “non è tutto oro qiello che luccica”. Non credere a tutto ciò che viene postato sui social, perché non sempre corrisponde a verità, anzi in molti casi risultati e numeri sono gonfiati per apparire più svegli ed in gamba. Ma spesso è solo un modo per nascondere o celare. a se stessi ed agli altri. chi si è realmente.

 

E tu? Sei dipendente dai social?

Soffermati anche al tempo che dedichi ai social, sottraendo tempo prezioso alle attività ed alla relazione personale con amici e parenti. Sei dipendente dei social quando non puoi fare a meno dall’essere connesso, quando controlli ossessivamente chi ha messo like alle tue foto, video e contenuti, quando condividi stories in ogni momento della giornata fino ad esserne assorbito e così trascurare tutto il resto e chi ti è accanto.

Sei dipendente dai social quando perdi il contatto con la realtà, il tempo ti sfugge tra le dita e non hai la minima cognizione di ciò che ti accade intorno.

 

Il risvolto della medaglia

Analizziamo anche l’altro aspetto della faccenda. I social non sono negativi in assoluto ed hanno anche un lato positivo, come tutte le cose e tutti gli strumenti utilizzati. Se è vero che sono legati a molti pericoli, è altrettanto vero che le opportunità da loro offerte – sia agli adulti che ai giovani – sono altrettanto numerose. Pensa alla possibilità di restare in contatto con le persone a te distanti, magari dall’altra parte del mondo. I social permettono di scambiare in tempo reale messaggi, documenti, effettuare chiamate e video-chiamate sia lavorative che per piacere, oltre a permettere lo studio e la socializzazione. Sui social puoi fare nuove conoscenze o ritrovare vecchi amici di scuola o d’infanzia persi di vista. Inoltre, soprattutto in tempo di pandemia, hanno permesso di restare vicini ai cari e condividere la quotidianità con colleghi e persone amate. Pur essendo un valore aggiunto alle relazioni personali e lavorative non devi mai pensare che possano sostituire i rapporti e le relazioni in presenza, sia per te che per i tuoi figli.