eCommerce vs negozio fisico, chi vince?

Oggi giorno nel commercio ed in qualsiasi attività hai successo se sai stare al passo con i tempi, se riesci a cavalcare le trasformazioni e sai adeguarti al progresso che mette a disposizione nuovi strumenti e modalità.

Sarà certamente questione di mentalità, ma le crisi economiche vanno e vengono e se hai un un’attività (o più di una) non puoi né aspettare che la crisi passi per incrementare i tuoi ricavi, né oziare aspettando i clienti che diminuiscono.

Per questo mi piacerebbe parlare con te oggi delle analogie e delle differenze tra un negozio fisico ed un ecommerce personale (tuo personale e non negozi online che racchiudono prodotti di attività oltre la tua).

La diffusione di contenuti di qualità, associati al proprio brand – oppure al servizio/prodotto – offre risultati tangibili e duraturi. Produce un ritorno positivo in termini SEO, incrementa la fidelizzazione degli utenti, genera backlink (link di ritorno) e traffico referral (visite al sito web provenienti da altre fonti).

 

Quali analogie?

Con il passare del tempo il confine tra online ed offline si è fatto più sottile, i rapporti sociali, gli strumenti di comunicazione, le sue modalità, le abitudini di acquisto delle persone si riflettono in modo quasi speculare anche nel web. Non è azzardato paragonare un negozio tradizionale ad un sito ecommerce.

Vediamo perché:

  1. Home page vs vetrina → entrambi hanno la stessa funzione. Così come la home page dell’ecommerce deve essere accattivante con prodotti “civetta”, mettere in evidenza gli ultimi arrivi e usare la frase “sconti fino al 60% ancora per pochi giorni”, anche la vetrina dell’attività è allestita in modo da catturare l’attenzione delle persone che passano di fronte, frasi ad effetto sugli sconti oltre che posizionare prodotti esclusivi. Entrambe devono fermare le persone e farle decidere ad entrare.
  2. Pagine di categoria vs corsie → queste hanno la funzione di presentare in mordo ordinato ed organizzato i prodotti, suggerire ai potenziali clienti un percorso di navigazione in maniera tale da concluderlo magari con un acquisto. Hai presente quando entri in un supermercato per comprare solo alcune cose ed esci con prodotti aggiuntivi?! Beh, anche nel mondo dell’ecommerce il ragionamento è lo stesso. Inoltre, i prodotti affiancati da una descrizione testuale permettono alle persone di non sentirsi persi all’interno del negozio e rendere più facile l’acquisto.
  3. Pagina prodotto vs prodotto fisico → il negozi fisico ha il vantaggio, rispetto agli ecommerce, di far vivere alle persone un’esperienza sensoriale stimolando il tatto e l’olfatto. Il contenuto della pagina del prodotto può essere paragonata all’abilità del commesso che se bravo farà la fortuna dell’attività, se invece troppo invadente farà scappare il possibile cliente.
  4. Back-end vs amministrazione → il back-end di un sito ecommerce proprietario è paragonabile al retro del negozio, dove l’accesso è permesso solo al personale addetto, per questo non è consentito allo spider di Google che non deve indicizzare le pagine del back-end così come i clienti non possono accedere alle aree riservate del negozio.

Anche un sito ecommerce personale, al pari di un negozio fisico, è in grado di tracciare qualsiasi movimento ed azione compiuti da ogni utente: quante pagine visitate, il tempo di permanenza, il percorso fatto, il numero dei prodotti acquistati.

Nella realizzazione di un ecommerce non posso dimenticare:

  • l’usabilità lato utente – è necessario suddividere le informazioni all’interno di un sito web affinché sia facilmente navigabile dalle persone che lo visitano;
  • i contenuti per i motori di ricerca – grazie ad una navigazione a strati organizzata, gli spider dei motori di ricerca accedono con facilità ai contenuti del sito ecommerce;
  • la strategia – funzionale agli obiettivi da raggiungere.

 

I contenuti

I contenuti all’interno dell’ecommerce proprietario non devono essere duplicati (ai motori di ricerca non piace e ti penalizzano senza tanti complimenti!), Google tende a punire i testi ripetuti nelle pagine di un sito e più in generale quelli presenti in siti diversi. Ti sconsiglio di riportare la descrizione standard di un articolo, fornita dal produttore, ma ti suggerisco di apportare modifiche anche in base alla propria strategia Seo.

I contenuti devono offrire un valore esclusivo, è fondamentale mettersi nella testa del cliente, immedesimarsi in lui e provare ad immaginare cosa desidera, offrendogli una piacevole esperienza utente e i contenuti che altrove non troverebbe.

Creare testi unici porterà un valore aggiuntivo alla tua attività, con condivisione sui social come su altri siti.

Tuttavia, se quanto detto può essere più facile per un “normale sito web”, per un ecommerce il cui obiettivo principale è la vendita, la traduzione nei fatti non è così scontata.

Diciamo la verità: la pagina di un prodotto, anche se bella, piena di contenuti interessanti (immagini, video, testo, ecc.) ha scarse probabilità di essere condivisa sui social, a meno che non sia un oggetto unico o con qualche particolarità di spicco. Pertanto anche l’attività di posizionamento di un sito ecommerce è più complessa rispetto ad un sito web.

 

Come creare una strategia orientata alle conversioni?

  1. Valore aggiunto per gli utenti: un ecommerce proprietario deve essere orientato ai propri utenti-target, con contenuti descrittivi e mai auto-promozionali;
  2. Usabilità: il design deve essere concreto e diretto, pulito nella grafica e senza elementi d’impatto che distraggono. Gli elementi principali devono essere subito visibili e posizionati nelle parti più rilevanti della pagina, inoltre la velocità di caricamento deve essere buona.
  3. Keywords: dopo aver elaborato una corretta strategia di keywords (parole chiave) queste devono essere presenti in ogni pagina, senza dimenticare sinonimi e varianti.
  4. Condivisione sui social: è necessario che le pagine dell’ecommerce siano facilmente condivisibili sui social network in modo immediato e rapido.
  5. Adattabilità: sembra ovvio ma non lo è, i contenuti di un ecommerce devono essere ottimizzati per tutti i dispositivi mobili.
  6. Url: gli indirizzi delle pagine devono essere corretti affinché siano unici e facilmente indicizzabili.

 

Conclusione

Come hai visto le analogie tra il negozio fisico ed il sito ecommerce sono davvero tante, per questo non è sbagliato dire che entrambi hanno quasi le stesse caratteristiche e differiscono soltanto dall’ambito in cui operano: uno nel mondo fisico, l’altro nel mondo online.

I contenuti hanno aspetti fondamentali e devono essere: belli e di qualità, unici ed originali, non autoreferenziali ma fornire un reale valore, facili da condividere, multi piattaforma per essere fruibili non solo da Pc ma soprattutto dai dispositivi mobili (quindi ben visibili su tutti i dispositivi).

Se ti interessa approfondire l’argomento ti invito a contattarmi e ad espormi le tue opinioni.